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Valutazioni stress lavoro correlato

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    Secondo l’Accordo Europeo sullo Stress Lavoro Correlato del 2004, lo stress è definito come “una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale, risultante dal fatto che alcuni individui non si sentono in grado di rispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”.

    Lo stress lavoro-correlato interessa potenzialmente ogni ambiente di lavoro e ogni lavoratore, poiché può essere causato da diversi aspetti legati all’organizzazione e all’ambiente lavorativo che alla propria sensibilità.

    Il D.lgs. 81/2008 e successive modifiche impone ai Datori di Lavoro l’obbligo di valutare e gestire il rischio da stress lavoro-correlato, in linea con quanto previsto dall’Accordo europeo, per garantire la salute e il benessere dei dipendenti.

    CMD Centro Medico supporta Aziende e Enti in tutte le fasi della Valutazione del Rischio Stress, grazie alla collaborazione con Psicologi qualificati.

    Affidati a noi per una gestione efficace e conforme del rischio stress lavoro-correlato, promuovendo un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

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      FAQ per Medici Competenti

      La valutazione dello stress lavoro-correlato è un obbligo previsto dal D.Lgs. 81/2008 per tutti i datori di lavoro e rappresenta un processo strutturato che permette di individuare, analizzare e gestire i fattori di rischio psicologici legati all’attività lavorativa.

      In pratica, la valutazione consiste in:

      • Analisi preliminare degli indicatori oggettivi (assenze, turn-over, infortuni, segnalazioni, conflitti).

      • Valutazione dei fattori organizzativi e ambientali: carichi di lavoro, orari, comunicazione interna, ruoli e responsabilità.

      • Coinvolgimento dei lavoratori attraverso questionari o focus group per rilevare eventuali criticità percepite.

      • Piano di prevenzione e miglioramento con misure concrete per ridurre i rischi e promuovere il benessere organizzativo.

      Questa attività ha l’obiettivo di garantire la tutela della salute dei lavoratori, migliorare il clima aziendale e ridurre i costi derivanti da assenteismo, calo di produttività e contenziosi.

      La valutazione dello stress lavoro-correlato è necessaria in tutte le aziende, enti pubblici e organizzazioni con almeno un lavoratore, poiché rappresenta un obbligo previsto dal D.Lgs. 81/2008 nell’ambito della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

      In particolare, la valutazione deve essere effettuata:

      • Al momento della redazione o aggiornamento del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi).

      • In occasione di cambiamenti organizzativi rilevanti: ristrutturazioni, fusioni, nuove tecnologie, modifiche nei carichi di lavoro o nei turni.

      • Quando emergono segnali di malessere come aumento di assenze, stress, conflitti interni, calo della produttività o infortuni frequenti.

      • Periodicamente, come previsto dalla normativa, per garantire un monitoraggio costante dei rischi psicosociali.

      Effettuare correttamente la valutazione consente di prevenire lo stress lavoro-correlato, migliorare il benessere organizzativo e ridurre i costi legati ad assenteismo e calo di efficienza.

      Sì. Anche se la tua azienda dispone già del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), è obbligatorio integrare al suo interno la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, come previsto dal D.Lgs. 81/2008 e dalle indicazioni della Commissione Consultiva Permanente.

      La valutazione dei rischi psicosociali non è facoltativa: deve essere parte integrante del DVR e seguire un percorso strutturato che comprende:

      • Analisi degli indicatori oggettivi (assenze, infortuni, turn-over).

      • Valutazione dei fattori organizzativi e gestionali (carichi di lavoro, orari, comunicazione interna).

      • Monitoraggio costante e aggiornamento periodico in caso di cambiamenti aziendali.

      Integrare la valutazione dello stress lavoro-correlato nel DVR non solo garantisce la conformità normativa, ma consente anche di migliorare il benessere dei lavoratori, prevenire situazioni di disagio e ridurre i costi legati ad assenteismo e calo della produttività.

      La valutazione dello stress lavoro-correlato deve essere aggiornata periodicamente, in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e dalle indicazioni della Commissione Consultiva Permanente. Non esiste una scadenza unica valida per tutte le aziende, è consigliabile l'aggiornamento:

      • In occasione della revisione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), generalmente aggiornato almeno ogni 2-3 anni o in base a quanto stabilito dall’azienda.

      • Quando cambiano le condizioni organizzative o produttive, ad esempio nuove tecnologie, ristrutturazioni, variazioni nei carichi di lavoro o nei turni.

      • In caso di eventi significativi che possano incidere sul benessere dei lavoratori (aumento di assenze, conflitti interni, calo della produttività).

      • Ogni volta che emergono nuovi rischi psicosociali, individuati dal datore di lavoro, dal RSPP, dal medico competente o segnalati dai lavoratori stessi.

      Mantenere aggiornata la valutazione consente non solo di rispettare la normativa, ma anche di prevenire situazioni di disagio, migliorare il clima aziendale e promuovere il benessere organizzativo.

      La valutazione dello stress lavoro-correlato non è un’attività individuale, ma un processo che coinvolge diverse figure aziendali e professionali, come previsto dal D.Lgs. 81/2008. In particolare, partecipano:

      • Datore di lavoro: responsabile ultimo della valutazione dei rischi e dell’inserimento nel DVR.

      • RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione): collabora alla raccolta e analisi dei dati sui rischi psicosociali.

      • Medico competente: contribuisce con osservazioni sugli aspetti sanitari legati allo stress.

      • RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza): rappresenta i lavoratori e partecipa al processo di valutazione.

      • Lavoratori, direttamente o indirettamente, attraverso questionari, interviste o focus group che permettono di rilevare eventuali criticità.

      Il coinvolgimento di queste figure garantisce una valutazione completa, condivisa e conforme alla normativa, oltre a favorire interventi efficaci di prevenzione dello stress lavoro-correlato e miglioramento del benessere organizzativo.

      Lo stress può manifestarsi con sintomi fisici e psicologici come stanchezza cronica, ansia, difficoltà di concentrazione, insonnia, irritabilità e calo della motivazione. A lungo termine, può influire negativamente sulla salute generale e sul benessere personale.

      Le conseguenze possono includere aumento dell’assenteismo, riduzione della produttività, aumento del turnover, incremento degli infortuni e peggioramento del clima aziendale. Tutti questi fattori incidono sia sui costi diretti che sulla performance complessiva dell’organizzazione.

      Sì. Attraverso una valutazione strutturata secondo la metodologia INAIL e il supporto di psicologi del lavoro, è possibile individuare i fattori di rischio, attuare misure correttive e promuovere un ambiente di lavoro più sano ed equilibrato.

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